Partenza Venerdì verso le 19:00, attraversiamo il confine a Como e poi dritti in autostrada verso il Passo del S.Gottardo (2108 m) dove ci fermiamo a dormire. Il giorno dopo prendiamo il tunnel e ci dirigiamo verso il Passo della Furka (2436 m). il tempo e’ bello e il panorama stupendo.
Continuiamo superando altri due passi con viste sempre spettacolari, poi finalmente la discesa verso la piana di Meiringen e Interlaken,
Rimaniamo a Interlaken giusto il tempo di trovare un albergo e comprare i bigletti del mitico treno per la Jungfraujoch (mitico anche nel prezzo! 100 Eurini...).
Dopo una bella dormita alle 7 puntuali siamo in stazione a Interlaken, si cambia il treno un paio di volte poi si comincia a salire, dai finestrini si gode di una spettacolare vista sui 3 giganti alpini (Eiger 3970m, Monch4100 m, Jungfrau 4158m).
Il treno si arrampica su per il Jungfrau tra prati e rocce, poi, nell’ultimo tratto si immerge in una galleria di 7 km inaugurata nel 1912 in seguito a quattordici anni di lavori in condizioni estreme.
Verso le 10 siamo alla "stazione" di JungfrauJoch (3450m) sempre sotterranea, da li una scala conduce alla Terrazza dello Sphinx (3570 m) con vista sul ghiacciaio dell'Aletsch
Indubbiamente il posto merita una visita, è decisamente un posto incredibile, si è vero, si arriva a 3500 metri senza fatica e senza esperienze alpinistiche, certo non si può dire di sentire la montagna, il rumore del vento, quella sensazione di essere in cima al mondo effettivamente non la si prova, è vero si è circondati da improbabili turisti, Coreani con tre macchine fotografiche a testa e bellezze americane in tacchi alti ma i panorami sono mozzafiato e ci sono un sacco di cose interessantissime: un laboratorio di fisica (il più alto d'Europa), un osservatorio astronomico e un stazione climatica, addirittura un palazzo del ghiaccio scavato nel cuore del ghiacciaio con tanto di sculture e pavimento di ghiaccio. Il tutto in un ambiente stupendo, non per niente è patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il fatto poi di aver usato una ferrovia che è considerata ancora oggi una delle più grandi sfide dell'industria ferroviaria ripaga (in parte!) i 100 euro spesi.


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