Chissà perché ho sempre pensato che Città del Messico fosse brutta.
Si dice che sia la più alta (220m sul livello del mare), la più popolata (20 milioni di abitanti!) e la più inquinata ma non si dice mai che é anche bella e ci sono una quantità di cose incredibili da vedere.
Innanzitutto ha una storia millenaria; fu la capitale del'Impero Azteco e successivamente centro politico e amministrativo durante l'epoca coloniale, purtroppo degli Aztechi è rimasto poco ma i colonialisti Spagnoli hanno indubbiamente lasciato una serie di palazzi, parchi e cattedrali da fare letteralmente invidia alle grandi capitali europee, In ogni angolo della città ci sono musei, mostre e centri culturali dove si possono scoprire le innumerevoli testimonianze di tutte le culture che si sono succedute nel suo territorio.
Città del Messico è anche molto ricca, sembra occupare l'ottavo posto nella speciale classifica delle città più ricche del mondo, ha più di 500 grattacieli e produce il 20% dell'intero prodotto interno lordo del Messico.
Ma la cosa che stupisce di più sono le dimensioni, la capitale del Messico è il secondo agglomerato urbano piu grande del mondo dopo Tokyo, vederla di notte dall'aereo è da non credere, le luci della città si perdono a vista d'occhio, cercando di visitarla di giorno ci si accorge che le distanze sono enormi, la città ingloba montagne e laghi, ci sono 11 linee metropolitane che trasportano ogni giorno cinque milioni di persone, in pieno centro ci sono parchi che contengono boschi interi con tanto di sentieri e corsi d'acqua, meno male che avevo il GPS.

Dato il poco tempo a disposizione(!) abbiamo scelto di visitare una cosa un po' strana, certamente non tra le mete più frequentate dei turisti frettolosi: "Casa Azul" ovvero la casa dove abitarono Frida Kahlo e Diego Rivera.
Dopo aver visto il film Frida eravamo curiosi di vedere coi nostri occhi i colori di quel Messico che seduti sulla poltrona di quel cinema ci sembrava così distante, in questo caso invece con mezz'ora di taxi dall'hotel potevamo essere sul posto, mi sono sentito la persona più fortunata del mondo.
A sud della città, racchiusa tra muri di mattoni rossi ci sono le due famose case unite dalla passerella, a dire il vero la passerella si fa un pò fatica a distinguerla ma indubbiamente le case sono due, una era abitata da Diego l'altra da Frida, le case oggi sono state trasformate in un museo, ci sono disegni, lettere, fotografie e naturalmente dipinti.
Ma è forse il giardino ad avermi affascinato di più, il contrasto tra i muri blu e il verde della vegetazione è quello che ci ha fatto intravedere quelle atmosfere del Messico negli anni quaranta e di quella strana coppia vissuta tra dipinti, murales, tubetti di colore, bottiglie di tequila e tanti strani amici.

E la cena per il mio compleanno? dopotutto eravamo partiti per quello.
Un taxista ci consiglia " La Fonda del Requerdo", sostiene che serve ottima cucina messicane con un buon rapporto prezzo/qualità
avete presente uno di quei grossi ristoranti italiano che la domenica si riempiono di famiglie che festeggiano qualche avvenimento?, uno di quei ristoranti di solito composti da un paio di grosse sale con tanti camerieri in divisa, dove ogni tanto la musica di sottofondo e' il liscio di Casadei.
Bene La Fonda del Requerdo e' esattamente la stessa cosa, si mangiano ottimi tacos al posto delle lasagne, il liscio è sostituito da un orchestrina in abiti tradizionali che suona musica messicana e alla fine del pasto servono tequila al posto della grappa, in ogni caso come in Italia la gente esce sempre un po' brilla (qui in particolar modo) ma felice e in compagnia.
Ho sempre sostenuto che la globalizzazzione ha reso le grandi città tutte un po' tutte simili ma non riuscirà tanto facilmente a cambiare la cucina e le tradizioni.

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